Finalmente, dopo diversi mesi di lavoro è stato firmato il Protocollo tra l’Amministrazione Pubblica del Comune di Reggio Emilia (SindacoLuca Vecchi e Vicesindaco Matteo Sassi) e tutte le Associazioni Imprenditoriali (CNA – Lapam Confartigianato – Lega Coop Emilia Ovest – Unindustria-Ance – Confcooperative e Anier).
Il protocollo recepisce i correttivi al nuovo codice dei contratti pubblici, introdotti dal decreto legislativo 56 del 2017, e contiene le linee guida in materia di affidamenti di appalti e servizi.
Per l’affidamento dei contratti pubblici di lavori, forniture e servizi, viene introdotto il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa (OEPV) al posto del massimo ribasso e sono stati individuati tre punti nodali che l’Amministrazione comunale si impegna a valorizzare il più possibile all’interno dei propri capitolati di gara. Vale a dire:legalità, economia circolare e la qualità delle prestazioni e delle opere.
Questo significa in primo luogo applicare in maniera rigorosa le procedure antimafia e ditutela dei diritti del lavoro, a cominciare dalla sicurezza.
Con questo protocollo, inoltre, si intendono valorizzare le aziende e le imprese che possono assicurare, per la loro storia e per il proprio radicamento sul territorio, una garanzia sul piano della manutenzione delle opere, che hanno dunque una storia e una cultura di impresa duratura che si sottrae alla logica del “mordi e fuggi”.
Infine, questo impegno reciproco tra Amministrazione e associazioni di categoria pone l’accento sulla valorizzazione del tessuto socio-economico e territoriale anche al fine di ridurre l’impatto ambientale delle stesse attività economiche.
Si tratta dunque di un protocollo che sottolinea il valore della piccola e media impresa locale, non con l’obiettivo di discriminare le altre attività imprenditoriali ma, al contrario, per coniugare al meglio i principi di efficienza economica, efficacia e, più in generale, qualità del lavoro.
Nell’ambito della valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa, il protocollo individua i criteri oggetto di valutazione in tre diversi ambiti.
Per quanto attiene l’ambito della legalità, vengono considerati: l’iscrizione alla White list; l’iscrizione all’Elenco di merito della Regione Emilia-Romagna; iscrizione all’Anagrafe unica degli esecutori e solo nel caso di appalti superiori ai due milioni di euro il Rating di legalità.
In tema di economia circolare, per ridurre l'impatto ambientale e valorizzare il tessuto socio economico territoriale, viene valutata la filiera corta sia per l’approvvigionamento di forniture e materiali, sia per l’affidamento di subappalti e sub contratti.
Per garantire i più ampi margini migliorativi nell’esecuzione dell’appalto, vengono considerati fattori positivi di valutazione: l’obbligo di sopralluogo a cura di personale con ruolo stabile in azienda e tecnicamente competente, la capacità di apportare migliorie al cronoprogramma riducendo i tempi di esecuzione, nonché la reperibilità.
Nel caso di appalti superiori ai 150mila euro, vengono valutati anche la campionatura dei materiali e delle soluzioni tecniche migliorative proposte, l'esperienza e la formazione degli addetti, la possibilità di redigere un piano di manutenzione dell’opera valutandone il “ciclo di vita”, consentendo all’Ente minori consumi di energia e di emissioni inquinanti, una mitigazione dell’impatto ambientale derivante da fonti rinnovabili, fino alla demolizione selettiva.
Ulteriori valutazioni riguarderanno eventuali misure aggiuntive in tema disicurezza e di organizzazione generale del cantiere, al fine di rendere più efficace l’attività.
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