Pubblicati due nuovi studi dell’Agenzia mondiale delle fonti rinnovabili (Irena) e dell’Agenzia internazionale dell’energia (Iea). Per raggiungere gli obiettivi climatici del 2050 bisogna triplicare annualmente la spesa in fonti e tecnologie rinnovabili.
Due i dati fondamentali per comprendere i vantaggi e i benefici della transizione energetica sostenibile: le fonti energetiche rinnovabili sono più economiche dei combustibili fossili, ma se vogliamo davvero raggiungere gli obiettivi climatici del secolo gli investimenti nelle rinnovabili devono almeno triplicare entro il 2050. Secondo il nuovo Rapporto dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (Irena), ogni anno serviranno almeno 800 miliardi di dollari in tecnologie energetiche pulite, se vogliamo contenere l’aumento della temperatura media globale a +1,5°C e se vogliamo abbattere le emissioni inquinanti in maniera decisa.
Dopo un incremento quasi costante della spesa in fonti energetiche rinnovabili, tra il 2013 ed il 2018, a partire dal 2019 c’è stata una flessione, che potrebbe trovare conferma anche durante l’anno in corso, con molta probabilità legata alle conseguenze pesanti della pandemia di Covid-19.
Nel quinquennio preso in esame dall’Agenzia, gli investimenti complessivi cumulati sono stati pari a 1.800 miliardi di dollari, con un picco di 251 miliardi di dollari nel 2017.
Sempre secondo stime Irena, per un rilancio economico sostenibile e la ripresa post pandemica, con investimenti annuali pari a 2 milia miliardi di dollari in fonti rinnovabili e tecnologie energetiche green si potrebbero creare 5,5 milioni di nuovi posti di lavoro in tutto il mondo, che salirebbero a 19 milioni considerando l’intero indotto legato alla transizione energetica globale entro il 2030.
La buona notizia è che il costo delle fonti e delle tecnologie rinnovabili sta crollando in tutto il mondo.
Il prezzo del fotovoltaico e dell’eolico (su terra ferma) è sceso per la prima volta sotto i 5 centesimi di dollaro per kilowattora, contro un prezzo medio che varia tra 5 e 18 centesimi di dollaro per i combustibili fossili, come carbone e petrolio.
Il fotovoltaico costa otto volte di meno rispetto a 10 anni fa, mentre l’eolico terrestre di quasi nove volte.
Se i 500 gigawatt più costosi ottenuti dalle centrali a carbone fossero generati da impianti a fonti rinnovabili si potrebbero risparmiare 23 miliardi di dollari in bollette in tutto il mondo, con una riduzione del 5% delle emissioni di CO2.
Secondo un nuovo Rapporto Iea, quasi il 90% di aumento della capacità energetica mondiale nel 2020 è da attribuire alle fonti rinnovabili e nel 2021 tale dato aumenterà.
La capacità energetica di Cina e Stai Uniti aumenterà del 30% quest’anno grazie alle fonti rinnovabili, soprattutto solare ed eolico.
Il prossimo anno, l’aggiunta maggiore in termini di capacità energetica offerta dalle rinnovabili dovrebbe registrarsi in India ed in Europa.
Nei primi 10 mesi del 2020, Cina, India e Unione europea hanno incrementato del 15% la capacità di energia rinnovabile messa all’asta, in tutto il mondo, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Un nuovo record, frutto di una forte domanda di energie rinnovabili attesa nel medio e lungo termine.
Allo stesso tempo, i titoli relativi ai fornitori di tecnologie rinnovabili quotate in borsa e agli sviluppatori di progetti clean energy, hanno sovraperformato la maggior parte dei principali indici di borsa e il settore energetico in generale.
A ottobre 2020, il valore delle azioni delle società attive nel mercato dell’energia solare è più che raddoppiato rispetto a dicembre dell’anno scorso.