Entra in vigore dal prossimo 30 giugno 2022 la norma che prevede la possibilità di ricevere una sanzione in caso di rifiuto di pagamento tramite POSintrodotta dal D.L. 36/2022 (Decreto PNRR).
Infatti, a partire da tale data, qualunque soggetto, impresa o professionista, a prescindere dal regime contabile adottato (la norma di applica anche ai contribuenti minimi e forfettari) rifiuti di accettare un pagamento tramite POS, a prescindere dall’importo della transazione, rischia la sanzione dell’importo di 30 euro aumentata del 4% del valore della transazione rifiutata.
Quindi, ad esempio, nel caso in cui l’importo della transazione di cui si rifiuti il pagamento tramite POS fosse di 50 euro, la sanzione complessiva ammonterebbe a 32 euro (30 sanzione fissa + 4% di 50 euro = 2 euro).
Con lo stesso provvedimento viene previsto che gli intermediari finanziari che gestiscono i circuiti che consentono gli incassi tramite POS dovranno provvedere all’invio quotidiano dei dati dei pagamenti effettuati tramite POS all’Agenzia delle Entrate. Tale norma, dalla finalità antielusiva, dovrebbe consentire la verifica che non sussista un sostanziale disallineamento tra l’importo dei corrispettivi giornalieri telematici e l’importo degli incassi effettuati tramite POS.
Infatti, a partire da tale data, qualunque soggetto, impresa o professionista, a prescindere dal regime contabile adottato (la norma di applica anche ai contribuenti minimi e forfettari) rifiuti di accettare un pagamento tramite POS, a prescindere dall’importo della transazione, rischia la sanzione dell’importo di 30 euro aumentata del 4% del valore della transazione rifiutata.
Quindi, ad esempio, nel caso in cui l’importo della transazione di cui si rifiuti il pagamento tramite POS fosse di 50 euro, la sanzione complessiva ammonterebbe a 32 euro (30 sanzione fissa + 4% di 50 euro = 2 euro).
Con lo stesso provvedimento viene previsto che gli intermediari finanziari che gestiscono i circuiti che consentono gli incassi tramite POS dovranno provvedere all’invio quotidiano dei dati dei pagamenti effettuati tramite POS all’Agenzia delle Entrate. Tale norma, dalla finalità antielusiva, dovrebbe consentire la verifica che non sussista un sostanziale disallineamento tra l’importo dei corrispettivi giornalieri telematici e l’importo degli incassi effettuati tramite POS.