La cyber war intrapresa dalla Russia contro l’Occidente non risparmia l’Italia. Dall’inizio del conflitto in Ucraina si sono registrati numerosi attacchi ad aziende, istituzioni e media a danno del nostro Paese.
Nel mirino degli hacker russi – tra gli altri - i siti web di ministero della Difesa, Senato, Istituto superiore di sanità, Polizia di Stato, Eni, Tim, Windtre.
Le armi utilizzate sono gli attacchi DDoS (Distributed Denial of Service). Attraverso questa tecnica vengono inoltrate milioni di richieste di accesso contemporanee ad un singolo sito, che non riesce a gestirne la mole, andando offline e risultando quindi irraggiungibile.
Secondo quanto riportato da Anonymous, responsabile degli attacchi in questione contro l’Italia sarebbe il gruppo Killnet, una gang di hacker volontari che sostiene il governo di Mosca e che ha rivendicato oltre 1650 attacchi sferrati in Germania, Stati Uniti, Polonia, Romania, Lituania e Italia.
Oltre a Killnet, esistono tuttavia molteplici soggetti ed organizzazioni di cybercrime che fondano il proprio business sulla violazione dei sistemi informatici a qualsiasi livello (dalla piccola impresa alla multinazionale) e con diverse modalità di attacco (DDoS, phishing, cross site request forgery, etc.)
Questi attacchi possono avere natura sia politica (come nel caso di Killnet) sia soprattutto economica, visto che nella stragrande maggioranza dei casi l’obiettivo è estorcere o sottrarre denaro alle vittime.
Per ridurre al minimo il rischio, segnaliamo agli associati di verificare attentamente le misure di sicurezza implementate per poter rispondere a questi ed altri attacchi informatici che l’azienda potrebbe subire (quali sistemi anti-bot, backup dei dati, sistemi anti-spam, etc.)
Il nostro ufficio resta a disposizione per qualsiasi chiarimento ai seguenti recapiti: gdpr@cnare.it - 0522 356340
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