La Commissione ha pubblicato i risultati del sondaggio annuale "Eurobarometro sull’euro", condotto a ottobre, i quali mostrano, per il secondo anno consecutivo, un aumento record della percentuale di cittadini europei favorevoli all’euro.
Dall’indagine emerge che il 74% dei cittadini intervistati nell’Eurozona ritiene che la moneta unica possa essere un vantaggio per tutta l’Unione, mentre il 64% considera l’euro positivo per il proprio Paese; si tratta dei dati più alti mai registrati a partire dal 2002, ovvero da quando la Commissione ha cominciato a condurre questo genere di ricerca.
Il 27% dei cittadini sostiene che l’euro li faccia sentire “più europei” e, benché si tratti di una visione minoritaria, è comunque l’esito migliore dal 2007. Aumenta anche la percentuale di cittadini che ritiene necessario un maggiore coordinamento fra gli Stati membri dell’area euro in materia di politica economica (69%), così come quella di quanti percepiscono il bisogno di riforme significative per migliorare l’andamento dell’economia europea.
In linea con il resto dell’Eurozona, anche gli italiani sono sempre più favorevoli all’euro, con una percentuale del 57%, che corrisponde ad un aumento del 12% rispetto all'anno scorso; è l'incremento maggiore insieme agli austriaci, anche se il 57% è il terzultimo valore più basso dell’UE19 (i fanalini di coda sono Cipro e Lituania).
Tuttavia, gli italiani sono tra i primi (79%) a favore di un maggiore coordinamento delle politiche economiche, incluse le manovre, e il 90% di loro crede che ci sia bisogno di "riforme significative" per migliorare la performance dell'economia nazionale. Quest’ultima è lapercentuale più alta di tutti i Paesi dell'Eurozona.